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Coronavirus e bambini: come garantire il diritto alla socialità e al gioco

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Il Coronavirus ha avuto un grande impatto sulla vita dei minori e sulle loro famiglie restringendone le abitudini, costringendo i genitori allo smart working e i più piccoli alla didattica a distanza e facendogli evitare situazioni di assembramento per tutelare la loro salute e per prevenire la diffusione del virus ma scuotendone l’equilibrio fisico e psicologico. Quando la curva dei contagi è stata sotto controllo però gli è stato permesso di abituarsi ad una nuova normalità ma osservando regole, mantenendo la distanza di sicurezza, indossando la mascherina, igienizzandosi, sottoponendosi dove necessario alla misurazione della temperatura. Le disposizioni sono state adottate nelle scuole e nei luoghi di lavoro, al rientro, nonché nei luoghi aperti al pubblico e in tutte le altre attività così come nei parchi, giardini pubblici e aree gioco, risorse importanti per i bambini e gli adolescenti.

Quando ad ottobre 2020 si è registrata una preoccupante risalita della curva dei contagi, il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha inasprito le misure restrittive per il contenimento e il contrasto dell’emergenza con delle regole da osservare.

Di seguito, troverete le nuove misure per aree gioco, giardini pubblici, parchi pubblici, attività ludico-ricreative e similari, per tutelare la salute dei più piccoli e degli adolescenti ma garantendone il diritto alla socialità e al gioco.

Apertura aree gioco, giardini pubblici, parchi pubblici a seguito del DPCM 13 Ottobre 2020

Le misure restrittive, inasprite dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, riguardano tutte le situazioni di assembramento, le attività sportive, fiere, congressi, riunioni, cerimonie, scuole, università, ristorazioni con accurate disposizioni da osservare sugli orari e le modalità di svolgimento di ogni singola attività.

Ai bambini non è vietato frequentare parchi pubblici, giardini pubblici ed aree gioco ma sono tenuti ad osservare delle regole così come l’accompagnatore e chi li gestisce.

I bambini, che hanno più di 6 anni, hanno l’obbligo di indossare la mascherina così come il genitore o la persona che li accompagna che non deve essere superiore ad un adulto per bambino. Anche in queste circostanze è necessario evitare gli assembramenti e mantenere il distanziamento sociale ma l’apertura di queste aree è una misura che cerca di non interferire con il diritto alla socialità ma di garantire, al tempo stesso, la tutela della salute. Le aree gioco per i bambini, le cui attrezzature devono essere sempre igienizzate, devono avere sia all’ingresso che all’uscita dei dispenser di gel igienizzanti e la cartellonistica Covid che indichi, anche con un linguaggio semplice per i più piccoli, i comportamenti da seguire in linea con le raccomandazioni del Ministero della Salute e delle autorità competenti. A tale proposito, nel caso di bambini con più di 6 anni l’accompagnatore ha il dovere di vigilare se il bambino rispetta il distanziamento e utilizza sempre il dispositivo di protezione individuale, nel caso di bambini da 0 a 3 anni bisogna utilizzare un passeggino che gli permetta di garantire il controllo diretto del bambino.

Per chi gestisce i giardini pubblici, il DPCM impone la manutenzione ordinaria dello spazio, il controllo dello stato delle attrezzature presenti con la pulizia periodica approfondita delle superfici più toccate, il dover posizionare cartelli informativi all’ingresso per ricordare i comportamenti corretti da tenere. Anche per le attività ludiche e di educazione all’aperto bisogna organizzare i bambini in piccoli gruppi in sottofasce d’età.

Di seguito l’allegato 8 del nuovo DPCM 13 ottobre 2020

Confermate con il nuovo DPCM 18 ottobre 2020 tutte le raccomandazioni circa queste attività ma sono vietate le feste in tutti i luoghi chiusi o all’aperto. Anche nelle abitazioni private è fortemente raccomandato di evitare feste e di ricevere più di 6 persone non conviventi.

Ecco l'allegato ufficiale del nuovo DPCM 13 ottobre 2020le pagine interessate sono dalla 19 alla pagina 31.

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